Live from Libano - Giorno 6 - Le domande possono esprimere bisogni
26 settembre 2025 - Giorno 6
Le domande possono esprimere bisogni. Tutte dovrebbero avere delle risposte. La nostra onestà sta anche nell'ammettere che tu, ora, non hai la risposta. Magari la si può trovare insieme, si possono cercare strade, punti di vista, prospettive.
Stiamo costruendo semi di comunità. Ascolto, fiducia, prima di tutto in sé stessi, poi nella possibilità di apprendere dei bambini, ognuno con i suoi tempi, con i suoi stili.
Poi l'ascolto e la fiducia nella scuola e nella famiglia, anche quando sono povere, hanno poco di materiale, ma tantissimo di umano.
Credere nella collaborazione tra le persone, nella solidarietà tra maestre, sempre più sole, sempre più mal pagate.
A Machha al corso ha partecipato anche la dirigente della scuola pubblica. La stessa incontrata qualche giorno fa. Oggi era serena, sorridente, leggera, fiduciosa.
Insieme a lei altre 10 insegnanti, alcune più giovani, altre anziane. Tutte velate.
Poi le ragazze di Ana Akra association, che lavorano con i bimbi siriani tra i 3 e i 6 anni.
In tutto 15 persone.
Tra loro anche una maestra più anziana, difficile definire le età, che ci ha raccontato di un verso del Corano, che recitato ritmicamente, favorisce la calma nei bambini con iperattività.
Una moltitudine di motivazioni, preoccupazioni, difficoltà. Senza materiali, con classi numerose da 30 bambini, con un Ministero centralizzato ma troppo lontano, scuole spesso fatiscenti, 400$ al mese. Lavorano 4 giorni con orario 8 - 13.
Alcune si comprende che hanno voglia di trovare strategie.
Prendono appunti, fanno domande, giocano e si interrogano sulle funzioni esecutive, sulle metafore delle attività proposte da noi.
Io e Loredana, entrambi un po' acciaccati da una notte con il sonno ad intermittenza, ci passiamo la parola, ci sosteniamo a vicenda, ci interroghiamo di continuo su cosa proporre per dare risposte.
Ma il problema ovviamente è anche sistemico. Le insegnanti hanno bisogno di essere sostenute. Hanno bisogno di non sentirsi sole, di essere solidali tra loro, di essere motivate economicamente. Hanno anche bisogno di non lavorare fino ad un'età dove le energie diminuiscono. Il loro lavoro è importante quanto il medico, quanto tutti i lavori essenziali. Salvano le future vite. Proteggono la Terra di domani. Costruiscono ponti e strade che potranno portare lontano.
Sempre grato di avere questa opportunità.
Sempre grato a Loredana, con la quale ci intendiamo come fratelli.
Sempre grato a me, che mi concedo questa possibilità.
Shukran Libano
Inshallah!
PS: in numerose occasioni mi sono tornati in mente i momenti dei corsi che ho svolto in Italia per le insegnanti.
Per similitudine di bisogni...
Forse dovremmo cambiare rotta e pensare che la scuola pubblica è il nostro passaporto per il futuro?

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