Live from Libano - Giorno 12 - Giochiamo con le mamme sotto la moschea

 Giovedì 2 ottobre - Giorno 12

Ad Awwade a giocare con le mamme facendo loro sperimentare 3 concetti fondamentali: fiducia, ascolto e condivisione. 

È stato molto faticoso.

La sala dove facciamo la formazione è uno spazio molto ampio, con poltrone lungo i muri e al centro. Noi abbiamo sistemato lo spazio, ma la voce si disperde. Poi c'è un dirigente super logorroico, che ha eletto il suo ufficio all'interno della sala. Riceve lì molte persone. Tutta la comunità è in attesa della scuola che sta ristrutturando WeWorld. È arrivato pure il sindaco. Parla con le ragazze di WeWorld. 

Brusio costante.

In questa parte di Libano, a pochissimi km dal confine siriano, ci sono molte moto, molti pulmini van e tuk tuk. Al check point si perde sempre molto tempo perché l'esercito libanese ferma tutte le macchine siriane. 

E poi siamo stati "invasi" da 20 bambini e bambine, di tantissime età diverse.

Questo ha distratto le mamme, abbiamo dovuto rimodulare tutto l'intervento. Ma ce l'abbiamo fatta. Erano tutte molto consapevoli. 

Un altro seme è stato piantato. 

Occhi stanchi e passi lenti, la condizione femminile da questa parte del mondo è faticosa. Donne con tanti figli che si occupano della casa, della famiglia, dell'educazione, velate e promesse da giovani. Con uomini spesso assenti.

Hanno occhi tristi, spesso rassegnati ad un'esistenza di pura sopravvivenza. 

Bimbi che non desiderano altro che giocare. Spesso per le bambine l'infanzia è negata, promesse troppo presto. Le età delle donne sono indefinibili. Il velo, le tuniche, la fatica. 

Però si concedono questo spazio e in qualche modo se lo prendono, donandosi ascolto. Noi anche le ascoltiamo. 

Torniamo a casa distrutti, ma anche pieni di speranza. Pensiamo a domani. Sarà un giorno importante. In Italia lo sciopero. Parteciperemo con il cuore da qui. Nel nostro processo di formazione gli insegnanti, saranno numerosi, da previsione, da motivare e sostenere. 

Abbiamo anche un occhio attento al nord Africa, alla situazione del Medio Oriente, sempre più complessa. 

È questo forse il momento del cambiamento?

Lo spero.

Lo vedremo.

Dipende da ognuno di noi.

Ognuno faccia il suo pezzetto.

Per attraversare il mare e arrivare a Gaza, ormai simbolo dell'umanità.

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